IN QUESTA MINI-SERIE È TRATTATA LA BRASATURA FORTE: PROCEDIMENTO CHE AVVIENE SENZA PORTARE A FUSIONE IL METALLO BASE
Nella tabella 2, ai raggruppamenti dei detti metalli d’apporto effettuati per la maggior parte dei tipi di leghe finora trattate, sono associati numeri e sigle delle atmosfere e dei disossidanti utilizzabili per la loro brasatura forte, di seguito sono sintetizzate le atmosfere dei forni, e i costituenti dei disossidanti sono dati a parte nella tabella 3; entrambi sono definiti, anche più precisamente, dalle norme americane AWS. Per i materiali rameosi in esame, eccetto che per il rame contenente ossigeno, i gas originati da combustibili allo stato combusto sono economici, quali atmosfere per effettuare la brasatura forte in forno. Per la brasatura del rame contente ossigeno, non possono essere impiegate atmosfere ad alto contenuto di idrogeno; il motivo è la diffusione dell’idrogeno stesso e la conseguente combinazione con l’ossigeno a dare vapor d’acqua, il quale porterà a rottura il rame. Per brasare il rame e le sue leghe, sono anche adatti i gas inerti aventi un adatto punto di rugiada (la temperatura alla quale inizia a verificarsi la condensazione del vapor d’acqua sulle pareti del recipiente). È il vuoto un adatto ambiente di brasatura, sempre che ne il metallo d’apporto ne il metallo base contengano elementi dotati di un’alta tensione di vapore alla temperatura di brasatura. Quando sono riscaldati nel vuoto, lo zinco, il fosforo e il cadmio, ad esempio, vaporizzano.
Nel prossimo articolo: PULITURA DELLE SUPERFICI
Tratto da Welding & Control School